Articolo 1 della serie di articoli sui files in Unix e quindi GNU/Linux.
I files vengono creati, hanno date di creazione e altro, occupano uno spazio nella memoria in base alla loro dimensione e hanno dei contenuti quindi.
Ma la cosa più importante è che i files hanno un nome, che serve a indicarli, individuarli, a riconoscerli e a farci riferimento.
Ad esempio un file può essere copiato (copy) così:
cp [origine] [destinazione] (vedasi man cp)
Ad esempio: cp pagina.html pagina2.html
Ecco quindi che il nome della nuova copia sarà la destinazione, ovvero pagina2.html.
Parentesi: Esiste un comando per evidenziare le differenze tra files: per esempio diff pagina.html pagina2.html non dovrebbe inizialmente mostrare differenze, poi se la copia verrà modificata, allora si che avrà differenze.
Se si vuole che il file origine scompaia, e rimanga il file di destinazione allora quello che forse vi tornerà utile è il comando mv che muove (move), sposta, quindi senza creare una copia. È utile se ci pensate anche a cambiare nome a un file. Ad esempio mv pagina.html index.html.
Per cancellare un file si può ad esempio usare rm (remove) che sgancia un file dal filesystem che quindi va perso pur non essendo fisicamente sovrascritto ancora (vedasi i tools di wiping e implementazioni di filesystems che sono fuori da questa serie di articoli). Alcuni usano un posto dove conservare i file prima di rimuoverli definitivamente che nei Desktop Environment (Ambiente di Scrivania) viene chiamato Cestino (metafore fisiche di Scrivania e Cestino). Ma questi comandi come rm non ne tengono particolare conto, perché precedono concettualmente l’avvento degli ambienti grafici e sono rimasti fedeli a quello stile. Se volete mantenete delle copie voi stessi con procedure apposite (come ad esempio i backups, fuori dalle tematiche dell’articolo).
Comandi cp, mv, rm. E con questo esempio di operazioni sui files di: copia, spostamento (e rinominazione), e cancellazione (senza passare dal Cestino), chiudo questo articolo di weblog e ci orientiamo verso i successivi in senso cronologico e di praticità. Ad esempio non sappiamo niente ancora su files speciali (ad esempio i files nascosti e le directory/cartelle).
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