Ecco un “/dev/sda” (disco interno) partizionato. Ci sono partizioni (ovvero suddivisioni), per le necessità di memoria di ben 4 Sistemi Operativi: MS Windows10, Ubuntu 21.10, Fedora 35, Debian11.
Come nota aggiuntiva dico che: è bene ricordare di non interrompere le operazioni di manutenzione ad esempio quelle di GParted perché si potrebbero perdere strutturazioni di dati e quindi dati. Una volta iniziate terminarle ed assicurarsi di avere disponibili tempo, alimentazione elettrica. Fare comunque backups anche appoggiandosi a DropBox etc.
E non ultimo per modificare una partizione non deve essere in uso: ad esempio ho ampliato mediante GParted la partizione Debian non da Debian avviato ma da Ubuntu avviato perché così la partizione Debian da modificare non era in uso e quindi modificabile.
Se potete appoggiarvi a sufficientemente esperti potrebbe risultare meglio, o anche nel tempo divenire esperti. Se c’è possibilità di perdita di dati è una responsabilità.
Altra cosa: allocare cioè assegnare risorse per usarle è una cosa tattica per così dire. Dividete l’hard disk in modo tattico per non avere problemi futuri strada facendo.
Mentre in quanto a multi-boot di compresenza di sistemi operativi consiglio imparare di più su GRUB e sulla eventuale presenza di un sistema recente con UEFI e non un vecchio BIOS senza: UEFI agevola il multi-boot tenendo copie separate di GRUB + boot di Windows (io ho più di 4 voci di avvio nel UEFI anche per vecchi sistemi, e Microsoft Windows (!) che può essere avviato così anche senza GRUB, che è tipicamente un boot loader della famiglia Linux)
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